Ci risiamo: ieri a Chi l’ha visto un semi-sconosciuto regista – fotografo ha affermato di sapere la verità sul caso Emanuela Orlandi, riaccendendo i riflettori su uno dei più intricati Misteri d’Italia.
Marco Fassina Accetti si è autodenunciato, dicendo che avrebbe fatto parte di nucleo di controspionaggio, il quale sarebbe stato posto in opera per mettere sotto pressione il Vaticano.
Accetti ha consegnato quindi alla redazione di Chi l’ha visto ( che da sempre si occupa di questo caso) quello che dovrebbe essere il flauto di Emanuela Orlandi, che aveva con sè il giorno della scomparsa, il 22/06/1983.
Quindi a giugno saranno esattamente 30 anni che questa povera ragazzina di soli 15 anni scomparve in circostanze che tuttora portano solo a delle ipotesi e teorie ma che non sono mai state definitivamente chiarite dalla giustizia italiana.
La ricostruzione:
Emanuela è una cittadina Vaticana, è la figlia di un commesso della Prefettura della Casa Pontificia (l’organo vaticano che si occupa delle cerimonie del Pontefice). La mattina del 22 giugno mentre va a scuola di musica, nei pressi della Basilica di S. Apollinare, per strada incontra un uomo che le offre un lavoro di vendita di cosmetici; prima di fare ritorno a casa telefona alla sorella parlandogli di questo particolare, ma la sera non fa più ritorno.
Nei primi giorni sembra che questo caso fu considerato solo una ‘scappatella’ di un’adolescente, fincheè il 25 giugno arrivò una chiamata di un uomo, che si presentava come Pierluigi e che diceva di aver incontrato 2 ragazze a Campo de’ Fiori che vendevano cosmetici, una delle 2 corrispondeva ad Emanuela.
E’ solo la prima di tante testimonianze, telefonate, e DEPISTAGGI che si hanno sul caso Emanuela Orlandi, e che ancora continuano, come si può vedere:
LE IPOTESI SUL CASO EMANUELA ORLANDI:
La pista dell’attentato al Papa:
2 anni prima Giovanni Paolo II° scampò miracolosamente ad un attentato in Piazza San Pietro, a sparargli Alì Agca, in quegli anni ci furono molti depistaggi di servizi segreti dell’est ( che poi si scoprì che commissionarono lo stesso attentato) che hanno cercato di legare il caso Orlandi a questo eposodio; solo anni più tardi un ex-ufficiale dei servizi segreti della Germania dell’Est disse che usarono il caso Orlandi per depistare le indagini degli inquirenti sui veri autori dell’attentato, nel 2007 il pentito della Banda della Magliana, Antonio Mancini confermò che nel rapimento di Emanuela Orlandi era stato ‘roba Nostra’, cioè era direttamente implicata la famosa organizzazione a delinquere romana.
L’ipotesi IOR – Banda della Magliana e riciclaggio di danaro sporco:
Questa ipotesi è stata recentemente ripresa da una testimonianza giudiziaria che parla anche di alcuni particolari: una donna che all’epoca era la fidanzata di uno dei capi della banda.
In questa ipotesi entra anche un’altro fattore, che è scritto in un libro di recente pubblicazione, che darebbe Emanuela Orlandi come figlia naturale di Monsignor Marcinkus, il libro è stato scritto da una fotografa il cui nome è Roberta Hidalgo.
Ipotesi pedofilia:
Un’altra delle ipotesi che si fecero, è quella che Emanuela, morì durante un incontro sessuale , forse con un alto prelato, e che per depistare le indagini la Banda della Magliana si sarebbe prestata a fare le telefonate che parlavano di Emanuela, questa ipotesi è stata recentemente riaccesa da un libro dedicato al caso.
Le ultime novità: depistaggi o sviluppi?
Emanuela Orlandi è viva?
Anche quest’ultima autodenuncia dell’Aglietti dice che Emanuela sarebbe in una clinica psichiatrica in Inghilterra, continuamente sedata; già l’ipotesi che fosse viva fu fatta da Alì Agca, il quale diceva che queste 2 ragazze erano in una lussuosa villa oltralpe.
Resta il fatto che Emanuela è stata quasi certamente rapita contro la sua volontà, ed è stata usata come strumento di affari più grandi di Lei: intrighi internazionali, depistaggi terroristici, depistaggi della criminalità organizzata, scoop giornalistici.