Massy Biagio Blog

La Strategia della Tensione in Italia e la CIA

Cosa succede quando uno stato alleato del Patto Atlantico ( NATO) sta violando i patti della Nato?

La Nato ci mette le mani e dato che dire Nato significa parlare degli Usa, nonché di CIA, la longa mauns della politica estera americana ecco cosa la Cia ha cercato di fare in Italia.

NON ESISTONO PROVE – questo sia chiaro – ma qui stiamo parlando di qualcosa di più di una Teoria della cospirazione, stiamo parlando di morti ammazzati, cittadini italiani, ma anche decine di cittadini europei che negli anni ’70 ed ’80, hanno subito attentati oscuri, che di solito le indagini non sono riuscite a chiarire bene chi era il colpevole e chi il mandante.

Per Strategia della Tensione si intende una lotta controrivoluzionaria che apparati dello Stato fanno  contro le forze che cercano di sovvertire i poteri dello Stato; ma ecco le novità:

Anche nel resto d’Europa ci fu una strategia della tensione, come i 18 attentati dinamitardi che dal 1986 al 1988 hanno insanguinato Germania, Belgio e la stessa Italia, tutti provenientei dalla stesso cerchio di persone: quelli che si chiamano Operazione Stay-Behind‘, o Gladio che dir si voglia.

E’ di pochi giorni fa la notizia che uno storico tedesco Duisburg Andreas Kramer, è stato chiamato a testimoniare in un tribunale circa le confidenze che suo padre ( deceduto nel 2012 e componente di Stay Behind)  gli avrebbe circa le operazioni dinamitarde per potare avanti la strategia della tensione in germania ed Italia.

Poi per fortuna arrivò il muro di Berlino e tutto finì…..

 

Ecco quello che sappiamo di sicuro riguardo l’Italia:

Il generale Gian Adelio Maletti, ex capo del Reparto D del SID del controspionaggio italiano, dichiarò nel marzo del 2001 che la CIA avrebbe potuto promuovere il terrorismo in Italia.

Lo stesso Maletti in diverse interviste e nell’audizione davanti alla Commissione Stragi citò più volte l’interessamento degli USA nei confronti di alcune personalità e di alcuni reparti militari, tra cui alcuni di quelli che poi furono coinvolti in alcuni dei diversi tentativi di golpe avvenuti in Italia (Golpe Borghese e Golpe Bianco).

Lo stesso Maletti venne ascoltato il 21 marzo 2001 dal tribunale di Milano, relativamente ai processi su Piazza Fontana (evento per cui era stato condannato nel 1981 per depistaggio).

Sulla forma della sua deposizione vi fu uno scontro tra difesa e accusa. La difesa sosteneva che dovesse deporre come teste, quindi sotto giuramento e quindi obbligato a dire la verità. L’accusa sostenne invece che dovesse deporre come imputato e quindi senza giuramento e senza il conseguente obbligo di dire la verità. La corte sentenziò a favore delle tesi dell’accusa. Maletti depose come imputato, per cui senza obbligo formale di attenersi al vero nella sua deposizione.

Maletti dichiarò che esisteva una “regìa internazionale” delle stragi relative alla strategia della tensione.

Su domanda della difesa dichiarò tuttavia di non avere prove. Dichiarò nello stesso interrogatorio che la CIA finanziasse sia il SID (con cui c’era tuttavia una collaborazione unilaterale per quello che riguarda il lavoro di intelligence del servizio: “Il rapporto tra il Sid e la Cia è stato di inferiorità. Chiedevamo notizie, ma non ce ne davano.”) che Gladio (la base di capo Marrargiu, secondo Maletti effettivamente impiegata da Gladio, sarebbe stata realizzata grazie a fondi statunitensi, fatto quest’ultimo confermato anche dall’ex presidente Francesco Cossiga nella sua audizione davanti alla Commissione Stragi.

 

 

 

Sopra un video che mostra alcuni dei momenti più significativi della strategia della tensione e che ricorda come questa è praticamente nata a tavolino: Convegno dell’Istituto Pollio sulla guerra rivoluzionaria (1965):

 

La Strategia della Tensione in Italia e la CIAultima modifica: 2013-04-24T10:30:08+02:00da
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